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Accessibile anche a un pubblico ampio, per l'impostazione narrativa e la limpidezza del suo linguaggio, "Bosco del tempo" è un libro sul carattere ramificato del tempo: il poeta si inoltra nei suoi meandri come un viandante in un bosco che gli è in parte ignoto, e che perciò ora lo affascina ora lo inquieta. Si parte dalle mitiche origini della vita, da ciò che precede la nascita, e si percorrono i sentieri dell'infanzia e dell'adolescenza: entro questa trama, si inseriscono "soste" e "radure" (compreso un inatteso sconfinamento nel mondo classico e nascosto di Arcadia), in cui si danno momenti più meditativi e sentenziosi. Giancarlo Pontiggia ha vinto il premio Montale con la precedente raccolta, "Con parole remote".